Sistema DEP
Un bel giorno di inizio autunno 2017, abbiamo fatto visita ad un amico di QdP in una ridente località del Monferrato del profondo Nord, che gentilmente ci ha ospitati a vedere una collezione di automodelli in plastica in piccola e insolita scala.
Ci siamo così trovati di fronte ad una esplosione di colori e forme, simili ad uno sciame di api coloratissime.
Parliamo della collezione denominata “SISTEMA DEP”, che per la prima volta trova spazio in un racconto nel nostro sito web. In effetti, in tutto il web di questa Serie se ne parla poco. In questa pagina dedicata, cerchiamo per la prima volta di darne evidenza a tutti i collezionisti appassionati del sito.
Non si conosce molto di questi modellini in miniatura, ma cercheremo lo stesso da queste pagine di far luce sul passato di queste splendide “microminiature” di plastica.
Facciamo un passo indietro. Partiamo da metà degli anni 50, quando Il Sig. Perfetti, il re dei dolciumi milanesi, decide di onorare alcune commesse di lavoro, andando ad inserire delle “sorpresine giocattolo” nei dolcetti venduti nelle pasticcerie e nelle latterie.
L’elemento dominante è che devono costare poco e allo stesso tempo, devono essere semplici da produrre e facili quindi da assemblare.
Non vorremmo sottolineare troppo la strategia, ma stiamo parlando di una idea che sarà ampiamente replicata almeno trent’anni dopo dall’azienda che produce i famosi ovetti Kinder.
Ma rimaniamo concentrati al momento storico, i primi anni 50. Il Sig. Perfetti, non sa ancora quale siano le sorpresine da inserire, ma soprattutto nell’Italia del dopo guerra non c’erano aziende sufficientemente importanti e già strutturate per produrre oggetti dedicati, e il giocattolo non era diffuso da essere così popolare.
I bambini giocavano ancora con le fionde.
Che succede quindi, che l’esigenza di qualcuno diventa l’esigenza di molti (cit.). L’alchimia milanese si compie, e la magia delle idee trova qui lo zenith. Il Sig. Perfetti e due suoi carissimi amici volenterosi (Agrati e Sala n.d.r.) attraverso l’uso della fantasia e qualche soldino.. gettano le basi per dar vita ad una nuova azienda. La ben nota APS.
Si comincia con qualche progetto, qualche macchina da stampa della plastica (presse) e quattro mura, l’avventura dei 3 soci fondatori del futuro Gruppo Polistil.
Inizialmente il marchio della triade, quello che conosciamo già dai primi modellini in scala 1/41, non viene riprodotto sui modellini stessi. Molti dei primi pezzi non vengono volutamente brandizzati, perché così possano essere facilmente rivenduti al compratore di turno che lo faceva proprio. Molti modelli passavano quindi inosservati e si perderanno per sempre nel tempo.
In realtà, uno dei primi progetti con struttura commerciale dedicata è proprio questo delle vetture in scala 1/77, denominate semplicemente “Sistema DEP” (un altro modo semplice per dire “marchio depositato”).
Modelli di auto italiane e straniere d’epoca contamporanea, in plastica di pochi centimetri, costruiti con soli tre semplici elementi: il fondino, la scocca e le ruote con assale in metallo leggero. Tutti gli elementi sono costruiti ad incastro in modo da essere montate velocemente a mano. Molto semplice e ingegnoso. Per esempio, per dare una valorizzazione in scala, la Fiat 600 misura 4 cm di lunghezza per 1,5 cm di larghezza e 1,5 cm di altezza. Bene o male, tutti i modelli prodotti sono di queste dimensioni.
Queste sono le dimensioni ideali per vivere in un ovetto o in un sacchetto di carta da vendere ai bimbetti in latteria.
Così nascono i DEP.
Ritorniamo ai giorni nostri, ad una bella domenica soleggiata di inizio autunno, con i colori che cambiano all’imbrunire. Ci ritroviamo così nel Monferrato, di fronte ad una collezione di tutto rispetto, anzi ad una delle più grandi collezioni di plastiche giocattolo degli anni 50-60.
Tra le altre collezioni colorate e ben esposte, andiamo a scovare le centinaia di modelli del Sistema DEP. Fino ad allora, ne avevo sentito parlare, ne avevo avuto tra le mani qualcuno, ma mai avrei immaginato esistessero tanti varianti e tantissimi colori come quelli collezionati dal nostro amico.
Veniamo ordunque in soccorso al nostro amico collezionista, per cercare di cominciare ad interessarci dell’argomento, in modo da condividere col popolo della rete la conoscenza che consenta quindi di ricevere più informazioni possibili rispetto a quante già oggi il nostro caro amico conosca.
Andiamo per gradi. Si parte dalle numeriche di base.
Qui scopriamo, che seppur i modellini erano destinati ad essere mangiati (si fa per dire) dai bimbetti mangia cioccolatino, i modelli erano costruiti con logica industriale e quindi collezionistica con tanto di numeri di serie e varianti di produzione.
Ovviamente oggi è più difficile scoprire le tracce delle motivazioni, ma contiamo di scoprirle con la distribuzione della conoscenza e del “Try to Think” in uso da quando è nato il nostro sito.
Al momento sono conosciuti, una serie di 27 modelli Berlina/civile numerata da 1 a 12. Ogni numero può avere più di un modello associato ma sempre mantenendo la logica di 1 numero 1 modello.
Serie 27 modelli Berlina / Civile : Modelli Numerati dentro al modello
Nr. Serie | Modello | Scala | Nr. Serie | Modello | Scala | Nr. Serie | Modello | Scala |
1 | DS19 | 75 | 1 | VWagen | 86 | 1 | ||
2 | Fiat 600 | 76 | 2 | Giulietta Berlina | 79 | 2 | Studebaker | ?? |
3 | Bianchina | 73 | 3 | Dauphine | 74 | 3 | Flaminia | 85 |
4 | Appia Coupè | 75 | 4 | Cadillac Eldo | ?? | 4 | ||
5 | Fiat 1100 103 | 77 | 5 | Mercedes 190 SL | 76 | 5 | ||
6 | Citroen 2CV | 75 | 6 | Porsche 356 | 70 | 6 | ||
7 | 600 Multipla | 78 | 7 | Buick Roadmaster | ?? | 7 | ||
8 | Giulietta Sprint | 78 | 8 | Rolls Royce | 85 | 8 | ||
9 | Fiat 1100 Fam. | 76 | 9 | Ford Continental | ?? | 9 | ||
10 | Giuletta Fam. | 83 | 10 | Fiat 1800 | 72 | 10 | ||
11 | Fiat 500 | 85 | 11 | Appia Berlina | 79 | 11 | Alfa 2000 | 73 |
12 | Fiat 1200 G. Luce | 77 | 12 | Jag XK 140 | ?? | 12 |
Serie numerata da2 a 11
Nr. Serie | Modello | Scala |
1 | ||
2 | Cadillac | |
3 | Floridie | 77 |
4 | Flavia | 75 |
5 | Austin A40 | |
6 | ||
7 | Bianchina Fam | |
8 | Anglia | 77 |
9 | ||
10 | Opel Kapitan | 77 |
11 | Mercedes 220 | 77 |
12 |
Serie Auto Sportive
14 | Etoile Filante |
16 | Maserati |
18 | Jaguar D |
20 | Porsche |
23 | Mercedes |
25 | Aston Martin |
Serie Formula 1
Modello | Numero esterno | Numero Serie | Varianti |
Cooper | 1 | 7 | Tappo |
Cooper | 7 | 6 | Serbatoio |
Ferrari | 2 | 2 | Bracci sosp. |
Ferrari | 6 | 2 | Numero Ferito |
Connaught | 3 | 4 | Tubo scarico |
Connaught | 4 | 4 | |
VanWall | 8 | 1 | Tubo Scarico |
VanWall | 12 | 1 | Num. Bulloni |
BRM/G. Prix | 5 | 5 | Bracci sosp. |
BRM/G. Prix | 9 | 5 | Pos. Specchietti |
Maserati | 10 | 3 | 12 Fer. |
Maserati | 11 | 3 | 11 Fer. |
Porsche | 1 | Nuovo | |
Ferrari | 2 | No Ferr, Tappo Pos Num | |
Cooper | 3 | Nuovo | |
Connaught | 4 | Scarico Pos. Num. | |
BRM | 5 | Nuovo | |
Lotus | 6 | Nuovo | |
Cooper | 7 | Tappo Pos. Numero | |
Ferrari | 8 | Nuovo | |
BRM /g. Prix | 9 | Tappo No Fermacof. | |
Maserati | 10 | Feritoie | Tappo Pos. Numero |
Mercedes | 11 | ||
Vanwall | 12 | Tappo Scarico Pos. Num. Feritoia | |
Logica | |||
1a Serie | Sono uguali a 2 a 2 ma non identiche | ||
2 Serie | Sono numerate più piccole | ||
3a Serie | Fondino bucato | ||
4a Serie | Gomme larghe |
Queste sono le informazioni che abbiamo recepito dal ns. amico di QdP, e che rendiamo qui pubbliche. Sicuramente aiuteranno a fare chiarezza,e in attesa di un riscontro da parte di altri collezionisti saranno utile per chi si vuol cimentare nella raccolta.
A breve faremo anche la mappa di colori sin qui registrati.
Con certezza, possiamo affermare che dopo gli inizi di APS, questi modelli sono stati impiegati come veicoli da inserire sui trenini, nelle navi traghetto di fine anni 60 e in alcuni rarissimi gift set con o senza bisarca del famoso Fiat 682 T2. Queste ultime confezioni oggi sono ricercatissime e soprattutto costose. Spesso si trovano nel Regno Unito. Tutte le confezioni Gift Set sono marchiate APS.
Per adesso è tutto.
Ringraziamo il nostro amico e buona caccia! 🙂
V1 2017.10.30 – Copyright #Quellidellapolistil